Una Pasqua speciale
Quando si avvicina la Pasqua, la nonna, tutti gli anni mi racconta lo stesso episodio.
Era la Pasqua del 1936 e lei era allora una bambina.
Quel mattino si svegliò ansiosa perché sperava di trovare come regalo, sul tavolo, il cestino di uova sode dipinte dalla mamma.
Solo i più ricchi, a quell' epoca, potevano permettersi l'uovo di cioccolato.
Sentì però voci non familiari ed entrando in cucina vide delle persone che non conosceva.
Erano i suoi zii, che abitavano in Francia, a Lione, venuti a far visita ai parenti che non vedevano da parecchi anni.
Sul tavolo, la nonna non riusciva a crederci, c'era un grosso uovo di cioccolato avvolto in carta azzurra e con un grande nastro argentato.
La nonna aveva sei anni ed era questo il primo (e purtroppo anche l'ultimo) uovo di cioccolato che avrebbe ricevuto.
Non osava neppure toccarlo, per paura di rovinarlo! Invece di dimostrarsi allegra e felice si mise a piangere per l'emozione e la gioia.
Quando si riprese, aprì il suo uovo e ne mangiò un pezzo piccolissimo perché voleva farlo durare il più a lungo possibile.
Come sorpresa trovò un braccialetto fatto con tante pietre colorate che portò al braccio per molti anni... ma solo di Domenica!
Finito di mangiare l’ uovo, la nonna ripiegò con cura la carta ed il nastro e li mise in una scatola che conservò, in cantina, fino al 1968.
In quell’anno, purtroppo. il nostro paese fu sommerso dall'acqua e molte cantine furono allagate, compresa quella della nonna, e la scatola non fu più trovata.
La nonna ora dice che l'alluvione ha portato via un pezzo della sua infanzia